Ciò che facciamo a 40-50 anni ha un impatto sulla salute del nostro cervello a 70-80 anni.
L’infiammazione sistemica a mezz’età è associata al decadimento cognitivo negli anni a venire
Neurology 14 febbraio 2019
Un recentissimo lavoro pubblicato sulla rivista Neurology ha messo in relazione alti livelli di markers infiammatori nel sangue a un maggior declino cognitivo nell’anziano. Pertanto potremmo confermare che mantenere bassi i livelli di infiammazione può avere effetti positivi sulla salute del cervello nell’età adulta e oltre.
L’autore della ricerca Walker aveva già notato una precedente evidenza che lega malattia di Alzheimer e demenza ad alti livelli di markers infiammatori.
In questo studio i ricercatori hanno misurato i livelli dei markers infiammatori (globuli bianchi, fibrinogeno, PCR, fattore di von Willebrand) in adulti sani di 40-50 anni ( più di 12000 individui) e li hanno seguiti nei successivi 20 anni andando a misurare lo stato del declino cognitivo con visite a 2-4-5 e 20 anni.
Ciò che emerse è che coloro che presentavano livelli infiammatori più elevati avevano un maggior tasso di declino cognitivo in particolare la perdita di memoria nei 20 anni successivi.
Insomma, ciò che facciamo a 40-50 anni ha un impatto sulla nostra salute del cervello a 70-80 anni.
Purtroppo occorreranno altri studi per poter stabilire che l’infiammazione sia la causa il declino cognitivo e non viceversa.
L’autore inoltre ha evidenziato che le maggiori cause di infiammazione sono l’ipertensione e l’obesità, mentre l’esercizio e la dieta Mediterranea la contrastano e sono stati associati a un più basso livello di demenza.
Con questo studio si rafforza sempre più l’idea che uno stile di vita sano e tutto ciò che aiuta a contrastare ipertensione, obesità e diabete contribuisca a ridurre il rischio di sviluppare demenza, oltre ovviamente a ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari.